La Memoria

VIVERE IL TERRITORIO
La Memoria
Piccoli gioielli che formano un mosaico di inafferrabile bellezza
Montecassino e la Linea Gustav
L’eredità di una cultura millenaria e i percorsi sui sentieri di guerra nella Terra di San Benedetto.
Il più celebre monastero della cristianità, fondato da San Benedetto da Norcia nel 529, è anche uno dei simboli più dolorosi della Seconda Guerra Mondiale. L’Abbazia di Montecassino, risultato millenario di donazioni di re, imperatori e papi, domina dall’alto di uno sperone la Terra di San Benedetto. Le sue bianche mura, erette su un tempio pagano, sono state testimoni nei secoli di preghiera, devozione, distruzioni e successive ricostruzioni. Rasa al suolo dai bombardamenti alleati nel febbraio 1944, è stata ricostruita ricalcando lo schema originario. Visitandola apprezzerai la Basilica, la grande scalinata centrale e il chiostro bramantesco. All’interno ammirerai i mosaici policromi della cripta cinquecentesca e i tesori del museo, preziose testimonianze del patrimonio artistico, culturale e religioso italiano.
In prossimità dell’abbazia la Linea Gustav segnava lo sbarramento tedesco all’avanzata degli alleati. Era costituita da un sistema di fortificazioni che, sfruttando la morfologia di un territorio montuoso, tagliava trasversalmente l’Italia dall’Adriatico al Tirreno nel punto più stretto della penisola.
Ben appostati nelle loro fortificazioni sui monti, i tedeschi riuscirono a contrastare l’avanzata delle forze anglo-americane provenienti dall’Italia meridionale. Difesero la posizione dominante di Montecassino sulla strada statale Casilina, unica agevole via d’accesso da sud verso nord per raggiungere Roma. Combatterono per tutto l’autunno e l’inverno del 1943-1944, cedendo soltanto nel mese di maggio all’offensiva valorosa dei soldati polacchi, facendo di Cassino uno dei più sanguinosi teatri della Seconda Guerra Mondiale.
Oggi la Linea Gustav è un affascinante percorso escursionistico con decine di varianti che si snodano lungo crinali di montagna, boschi e panorami di grande suggestione. Alcuni dei suoi passaggi più belli si trovano proprio in Valcomino, come quello sul tratto che va da Atina verso Monte Santa Croce e Monte Morrone. Si seguono vecchi camminamenti militari, trincee e bunker per raggiungere posizioni da cui si domina la Valle del Rapido, la Valcomino e il campo di battaglia.
Ripercorrere i sentieri della storia immergendosi nella natura incontaminata come testimoni silenziosi del passato.
Lo sguardo esplorerà ogni sfaccettatura del bello: la natura ed i suoi doni, la materia plasmata dall’uomo.
Nel Monastero benedettino silenzio, riflessione, preghiera, spiritualità, esplosione di luce nell’anima.
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